Autore: Rinaldo Rinaldi
Secolo: XIX°
COLLOCAZIONE: navata sinistra (nella mappa n°3) TECNICA: scultura MATERIALI: marmoPARTICOLARE: Leone alato
Antonio Canova morì il 13 ottobre 1822: il suo corpo fu sepolto a Possagno (la sua città natale, in provincia di Treviso) mentre il suo cuore fu deposto in un’urna di porfido conservata presso l’ Accademia di Venezia.
Per volere del conte Leopoldo Cicognara, presso la Basilica dei Frari, fu eretto il monumento funebre al Canova su modello di quello progettato dallo stesso scultore per il Tiziano; il cuore dello scultore fu qui traslato nel 1827.
Alla realizzazione del mausoleo parteciparono i discepoli del grande maestro, suddividendosi le diverse sculture che ornano l'opera: Giuseppe Fabris scolpì il Genio alato sulla sinistra che, con la torcia spenta, rappresenta l’artista morto; Rinaldo Rinaldi eseguì Il leone alato che simboleggia Venezia disperata e Il genio che accompagna la Scultura con la torcia accesa; Bartolomeo Ferrari realizò La Scultura piangente; Luigi Zandomeneghi preparò le allegorie de La Pittura e de L’Architettura che portano una ghirlanda; Jacopo De Martini fece gli ultimi due Genietti che, con la torcia accesa, rappresentano l’arte che non muore; Antonio Bosa realizzò il rilievo dei Due Angeli che sorreggono l’effige dello scultore circondata da una serpe simbolo di immortalità.