La chiesa dei Gesuati è il più grande esempio di complesso conventuale del XVIII° secolo.
Fu costruita tra il 1726 e il 1735 su ordine dei Domenicani in sostituzione della piccola chiesa, che tuttora le sorge accanto, divenuta troppo piccola per ospitare i numerosi fedeli. I Domenicani subentrarono ai Gesuati (da cui il nome della chiesa) nel 1668, quando quest'ordine fu soppresso.
Giorgio Massari, l'architetto che progettò la chiesa e la decorazione interna, collaborò in questa occasione con due grandi artisti dell'epoca, ovvero Giambattista Tiepolo e Gianmaria Morlaiter: i tre si affermarono definitivamente in città proprio grazie alla grande opera qui compiuta.
L'interno dell'edificio è di grande armonia: colpisce particolarmente lo splendido soffitto affrescato da Giambattista Tiepolo con tre grandi riquadri che rappresentano L'apparizione della Vergine a San Domenico, L'istituzione del Rosario e La gloria di San Domenico e numerosi monocromi. Le altre opere ospitate nella chiesa concorrono a farne un esempio organico e completo dello stato dell'arte a Venezia in quel periodo: autori importanti come Giambattista Piazzetta, Sebastiano Ricci e il già ricordato Gianmaria Morlaiter vi hanno lavorato lasciando preziosissime opere. Da ricordare anche la splendida pala di Jacopo Tintoretto con la Crocifissione, proveniente dalla chiesa a fianco, restaurata da Piazzetta in occasione dello spostamento nella nuova chiesa.
Fu costruita tra il 1726 e il 1735 su ordine dei Domenicani in sostituzione della piccola chiesa, che tuttora le sorge accanto, divenuta troppo piccola per ospitare i numerosi fedeli. I Domenicani subentrarono ai Gesuati (da cui il nome della chiesa) nel 1668, quando quest'ordine fu soppresso.
Giorgio Massari, l'architetto che progettò la chiesa e la decorazione interna, collaborò in questa occasione con due grandi artisti dell'epoca, ovvero Giambattista Tiepolo e Gianmaria Morlaiter: i tre si affermarono definitivamente in città proprio grazie alla grande opera qui compiuta.
L'interno dell'edificio è di grande armonia: colpisce particolarmente lo splendido soffitto affrescato da Giambattista Tiepolo con tre grandi riquadri che rappresentano L'apparizione della Vergine a San Domenico, L'istituzione del Rosario e La gloria di San Domenico e numerosi monocromi. Le altre opere ospitate nella chiesa concorrono a farne un esempio organico e completo dello stato dell'arte a Venezia in quel periodo: autori importanti come Giambattista Piazzetta, Sebastiano Ricci e il già ricordato Gianmaria Morlaiter vi hanno lavorato lasciando preziosissime opere. Da ricordare anche la splendida pala di Jacopo Tintoretto con la Crocifissione, proveniente dalla chiesa a fianco, restaurata da Piazzetta in occasione dello spostamento nella nuova chiesa.
INFORMAZIONI MUSICALI (Aldo Bova "Venezia i luoghi della musica")
Doppia cantoria, originariamente con due organi; in quella di sinistra, organo Bazzani (1856) a una tastiera e 29 registri.
Le portelle dell'organo cinquecentesco, dipinte da Tiziano, sono a New York.
Doppia cantoria, originariamente con due organi; in quella di sinistra, organo Bazzani (1856) a una tastiera e 29 registri.
Le portelle dell'organo cinquecentesco, dipinte da Tiziano, sono a New York.
Orari
VISITA ARTISTICA
da lunedì a sabato, dalle 11,30 alle 17
(chiusura biglietterie, bookshop e ultimi ingressi dieci minuti prima della chiusura)
CELEBRAZIONI
prima festiva (sabati e vigilie) 18.30
festiva (domenica e feste) 10.00 - 18.30
feriale 18.30
VISITA ARTISTICA
da lunedì a sabato, dalle 11,30 alle 17
(chiusura biglietterie, bookshop e ultimi ingressi dieci minuti prima della chiusura)
CELEBRAZIONI
prima festiva (sabati e vigilie) 18.30
festiva (domenica e feste) 10.00 - 18.30
feriale 18.30