La chiesa del SS. Redentore è tempio tra i più celebri e venerati di Venezia e centro di una delle feste popolari più sentite (la terza domenica di luglio).
Venne eretta su iniziativa del Senato della Repubblica nel 1577 a onorare un voto fatto durante la terribile pestilenza del 1575-77. L'opera, commissionata ad Andrea Palladio, rappresenta uno dei massimi capolavori architettonici del Rinascimento e venne terminata dopo la morte del celebre architetto (1580) da Antonio da Ponte, che rispettò fedelmente il progetto palladiano.
La facciata, che a distanza emana il fascino di un bassorilievo, ha il tipico impianto palladiano con i timpani spezzati dalle semicolonne e l'elemento orizzontale che la contiene e la geometrizza. L'interno, intonacato di bianco, ha la grandiosa semplicità del tempio classico. La pianta, impropriamente detta a croce latina, si sviluppa piuttosto genialmente in una serie di spazi funzionalmente destinati ad usi diversi (l'aula, il presbiterio, il coro) e concatenati tra loro come se predisposti allo svolgersi della cerimonia processionale.
La chiesa e la sagrestia sono ricche di opere di grande importanza fra cui spicca, nella controfacciata, un bel lunettone di Pietro Vecchia raffigurante La Vergine presenta a Gesù il Beato Felice da Cantalice. La grande aula e il presbiterio conservano opere notevoli di Paolo Veronese (e aiuti), di Jacopo Tintoretto, di Francesco Bassano, di Paolo Piazza e di Jacopo Palma il Giovane. La sacrestia, oltre alla nota pala con il Battesimo di Cristo (1560) di Paolo Veronese, conserva preziosi reliquiari e opere devozionali legate alla storia della chiesa fra le quali una tavola di Alvise Vivarini e opere di Jacopo Palma il Giovane, di Jacopo Bassano e di Francesco Bissolo.
Venne eretta su iniziativa del Senato della Repubblica nel 1577 a onorare un voto fatto durante la terribile pestilenza del 1575-77. L'opera, commissionata ad Andrea Palladio, rappresenta uno dei massimi capolavori architettonici del Rinascimento e venne terminata dopo la morte del celebre architetto (1580) da Antonio da Ponte, che rispettò fedelmente il progetto palladiano.
La facciata, che a distanza emana il fascino di un bassorilievo, ha il tipico impianto palladiano con i timpani spezzati dalle semicolonne e l'elemento orizzontale che la contiene e la geometrizza. L'interno, intonacato di bianco, ha la grandiosa semplicità del tempio classico. La pianta, impropriamente detta a croce latina, si sviluppa piuttosto genialmente in una serie di spazi funzionalmente destinati ad usi diversi (l'aula, il presbiterio, il coro) e concatenati tra loro come se predisposti allo svolgersi della cerimonia processionale.
La chiesa e la sagrestia sono ricche di opere di grande importanza fra cui spicca, nella controfacciata, un bel lunettone di Pietro Vecchia raffigurante La Vergine presenta a Gesù il Beato Felice da Cantalice. La grande aula e il presbiterio conservano opere notevoli di Paolo Veronese (e aiuti), di Jacopo Tintoretto, di Francesco Bassano, di Paolo Piazza e di Jacopo Palma il Giovane. La sacrestia, oltre alla nota pala con il Battesimo di Cristo (1560) di Paolo Veronese, conserva preziosi reliquiari e opere devozionali legate alla storia della chiesa fra le quali una tavola di Alvise Vivarini e opere di Jacopo Palma il Giovane, di Jacopo Bassano e di Francesco Bissolo.
INFORMAZIONI MUSICALI (Aldo Bova "Venezia i luoghi della musica")
Il 21 luglio 1577 per la fondazione della chiesa fu cantata una messa scritta per l'occasione da Giosefo Zarlino e il mottetto a 8 voci di Andrea Gabrieli O Crux Splendidior.
Il 20 luglio 1620 Claudio Monteverdi diresse musiche per la festa del Redentore.
Organo Ruffatti (1955) a due tastiere e 14 registri.
nella sacrestia Madonna che adora il Bambino dormiente (1480) di Antonio Vivarini con due angeli che suonano piccoli liuti.
Il 21 luglio 1577 per la fondazione della chiesa fu cantata una messa scritta per l'occasione da Giosefo Zarlino e il mottetto a 8 voci di Andrea Gabrieli O Crux Splendidior.
Il 20 luglio 1620 Claudio Monteverdi diresse musiche per la festa del Redentore.
Organo Ruffatti (1955) a due tastiere e 14 registri.
nella sacrestia Madonna che adora il Bambino dormiente (1480) di Antonio Vivarini con due angeli che suonano piccoli liuti.
Orari
VISITA ARTISTICA
da lunedì a sabato, dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 14.30 alle 17
(chiusura biglietterie, bookshop e ultimi ingressi dieci minuti prima della chiusura)
CELEBRAZIONI
festiva (domenica e feste) 10.00 - 18.30
feriale (da martedì a venerdì) 18.30 / luglio e agosto sospesa al giovedì
VISITA ARTISTICA
da lunedì a sabato, dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 14.30 alle 17
(chiusura biglietterie, bookshop e ultimi ingressi dieci minuti prima della chiusura)
CELEBRAZIONI
festiva (domenica e feste) 10.00 - 18.30
feriale (da martedì a venerdì) 18.30 / luglio e agosto sospesa al giovedì